Procedimento Rockwell

Le varie operazioni del procedimento Rockwell che analizzeremo qui di seguito, saranno, per maggior chiarezza, numerate ed indicate nello schema (fig. A), nel quale figurerà anche il comparatore che, collegato con il penetratore, ne registra gli spostamenti fortemente amplificati.

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1. Si porta la superficie da controllare a contatto con il penetratore e, applicandovi un carico iniziale F0 (precarico), si determina una prima piccola penetrazione, dopodiché si azzera il comparatore.

2. Si applica, gradualmente e senza urti, un carico supplementare F1 che, sommandosi al precarico, viene definito carico di prova (F). Il penetratore, sottoposto a questo carico, penetrerà nel materiale più o meno, in base alla durezza del materiale stesso; si attende in questa posizione fino a penetrazione avvenuta (per i materiali duri è praticamente immediata, mentre per i materiali meno duri occorrerà attendere qualche secondo). La penetrazione è indicata dal movimento della lancetta del comparatore.

3. Si rimuove il carico supplementare F1 e si ritorna alla condizione di precarico; con ciò il penetratore rimane nell’impronta fatta sotto carico, ma saranno eliminate tutte le deformazioni elastiche provocate dall’applicazione del carico stesso. Il comparatore indicherà, perciò, la differenza di penetrazione tra precarico e carico. I penetratori, i precarichi, i carichi e le unità di misura, sono, nel procedimento Rockwell, standardizzati in due gruppi: Rockwell normale e Rockwell superficiale.

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